di Bruno Chiozzi, docente e formatore in didattica digitale
La scuola italiana sta vivendo un momento di trasformazione profonda, spinta dall’adozione sempre più diffusa dell’Intelligenza Artificiale e dalla necessità di aggiornare le competenze digitali. A guidare questo processo ci sono due strumenti fondamentali: il DigComp, giunto alla soglia della versione 3.0, e il DigCompEdu, pensato per i professionisti dell’educazione.
DigComp 3.0: cosa cambierà per i cittadini e per la scuola
Il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (JRC) ha annunciato il rilascio del nuovo DigComp 3.0 entro la fine del 2025. Questa versione aggiornerà il quadro delle competenze digitali alla luce delle sfide attuali, con particolare attenzione a:
- Intelligenza Artificiale e IA generativa
- Cybersicurezza e privacy
- Benessere digitale e sostenibilità
- Diritti digitali e partecipazione attiva
- Contrasto alla disinformazione
Tra le novità principali, spiccano l’introduzione dei risultati di apprendimento per ogni competenza (conoscenze, abilità e atteggiamenti), la revisione dei livelli di padronanza, e una maggiore integrazione dell’IA come competenza trasversale. Il tutto sarà in linea con la Dichiarazione europea sui diritti digitali del 2023.
DigCompEdu: il punto di riferimento per i docenti
Il DigCompEdu è il framework europeo pensato per i docenti e gli educatori. Offre una struttura chiara per migliorare le proprie competenze digitali professionali, suddivise in sei aree: dalla progettazione delle attività didattiche alla valutazione, passando per la comunicazione, la collaborazione e la personalizzazione.
In un contesto scolastico in rapida evoluzione, questo framework aiuta gli insegnanti a orientarsi e a fare scelte consapevoli, anche nell’adozione dell’IA nella pratica quotidiana.
Intelligenza Artificiale a scuola: tra timori e nuove possibilità
L’uso dell’IA nella scuola italiana non è sempre accolto con entusiasmo. Le resistenze più comuni riguardano:
- La paura di essere sostituiti dalla tecnologia
- Il timore di perdere autenticità nella relazione educativa
- Il senso di inadeguatezza tecnologica
Eppure, l’intelligenza artificiale può diventare una leva potente per la semplificazione e la personalizzazione didattica. Con strumenti come Teachy, MagicSchool o SchoolAI, i docenti possono:
- Creare verifiche personalizzate
- Adattare testi per studenti con BES
- Analizzare i dati di apprendimento per migliorare la valutazione
L’IA come strumento di inclusione e personalizzazione
Se utilizzata in modo critico e responsabile, l’IA può favorire l’inclusione scolastica. Aiuta a creare percorsi personalizzati, adattare i contenuti alle esigenze specifiche degli studenti e fornire un feedback immediato, anche nei contesti più complessi.
Molti insegnanti che hanno partecipato a corsi di formazione raccontano un vero e proprio “effetto sorpresa”: scoprono che non serve essere esperti informatici per integrare l’IA in modo efficace.
Sostenibilità digitale e uso consapevole
L’integrazione dell’IA non può prescindere dal principio della sostenibilità educativa. Secondo le linee guida UNESCO sull’AI e l’istruzione, è fondamentale:
- Scegliere strumenti etici e trasparenti
- Promuovere un uso critico tra gli studenti
- Ridurre l’impatto ambientale delle tecnologie
- Mantenere il valore della relazione umana nella didattica
Formazione e crescita professionale: cosa aspettarsi
Un docente che intraprende un percorso formativo basato su DigComp 3.0 e DigCompEdu può aspettarsi:
- Una maggiore efficacia nella progettazione e gestione delle attività
- Più tempo per la relazione educativa grazie alla semplificazione operativa
- Un miglioramento del clima di classe e della motivazione degli studenti
- Una crescita personale e professionale che rafforza il proprio ruolo nella scuola che cambia
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